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Tasse universitarie 2008-13, gli studenti hanno diritto al rimborso

tasse universitarieL’Italia è il terzo Paese europeo per tassazione universitaria più alta, oltretutto una tassazione spesso anche fuori legge. Senza saperlo, infatti, molti studenti universitari hanno versato, nel corso degli anni, tasse per importi superiori a quelli previsti dalla legge. L’illegittimità di tale situazione è stata recentemente confermata anche dal Consiglio di Stato, che ha condannato l’Università di Pavia ad un maxi risarcimento milionario in favore dei propri studenti, rivelando le irregolarità connotanti anche le altre Università italiane.

La normativa sul punto è molto chiara: l’importo della tassazione richiesta agli studenti non può superare di oltre il 20% il budget erogato dallo Stato alle Università e denominato “Fondo di Finanziamento Ordinario” (c.d. FFO).

Ciò significa che le Università non possono richiedere agli studenti di pagare tasse in misura superiore al 20% rispetto alla somma che le stesse ricevono dallo Stato per la gestione del proprio Ateneo. È evidente che in un clima di restrizioni, tagli e calo di iscrizioni, le Università italiane stiano vivendo un periodo di crisi, tuttavia non è ammissibile che a dover sostenere i costi della contrazione della spesa pubblica siano gli studenti, senza contare che una tassazione superiore ai limiti previsti dalla legge si traduce in un’evidente violazione del diritto allo studio di cui agli artt. 33 e 34 della Costituzione.

Secondo i dati raccolti dalle associazioni studentesche e pubblicati dal Miur nel corso degli anni, le Università italiane “fuorilegge” – che hanno cioè “tassato” gli studenti sforando la soglia del 20% – sono più della metà (36 Atenei su 61).

Nella classifica degli Atenei italiani fuori legge troviamo:

  • Università degli Studi Insubria Varese-Como;
  • Università degli Studi di Bologna;
  • Università degli Studi di Bergamo;
  • Università degli Studi di Milano;
  • Università degli Studi di Milano Bicocca;
  • Politecnico di Milano;
  • Università “Ca Foscari” di Venezia;
  • Università IUAV di Venezia;
  • Università degli Studi di Padova;
  • Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia;
  • Università degli Studi di Torino;
  • l’Università degli Studi di Verona;
  • Università degli Studi di Ferrara;
  • Università degli Studi di Pavia.

Gli studenti che hanno frequentato quegli atenei hanno versato migliaia di euro in più rispetto a quanto avrebbero dovuto versare. Pertanto hanno il diritto al rimborso delle quote pagate in eccesso. 

Il rimborso potrà essere richiesto e ottenuto da tutti gli studenti che hanno frequentato uno degli Atenei menzionati, a partire dall’anno 2008/2009 sino al 2012/2013. Si tratta di cifre consistenti che variano dai 1000 ai 5000 euro per studente.

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21/06/2019

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