Era stata sorpresa con la penna oltre il termine della prova e per tale ragione la sua prova per accedere al corso di laurea a numero programmato in Medicina era stata annullata. Propone ricorso e i giudici amministrativi del Consiglio di Stato confermano l’immatricolazione della studentessa.
“In nessun atto che disciplina la procedura di concorso – si legge nella sentenza del Consiglio di Stato – è prevista l’esclusione del candidato trovato in possesso della penna oltre il termine di conclusione della prova”.
La valutazione del Tar – secondo la quale “almeno in potenza, il candidato che non osservi la prescrizione in parola potrebbe usufruire di un tempo maggiore per la redazione del questionario rispetto a coloro che, invece, quella prescrizione abbiano osservato” – pur astrattamente condivisibile, non appare sufficiente a giustificare l’espulsione della candidata, in assenza della prova certa della concreta fruizione di un tempo maggiore per lo svolgimento della prova.
Pur non potendosi escludere che il possesso della penna sia stato funzionale alla ultimazione della prova oltre il tempo consentito, non può parimenti escludersi il contrario. Pertanto il Consiglio di Stato accoglie l’appello e, in riforma della sentenza impugnata, accoglie il ricorso di primo grado, confermando l’ammissione dell’appellante al corso di laurea in Medicina.
Pertanto, chiunque si trovi in una situazione simile può contattare il nostro studio legale, inviando una mail a [email protected], per ottenere la dovuta tutela.
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22/07/2019
