Sono oltre 3mila gli studenti entrati a Medicina dal 2013 a oggi, grazie all’intervento dello staff legale dello Studio Leone-Fell. Anni di battaglie vinte contro un sistema che non solo lede il diritto allo studio, ma che ha sta portando al collasso il Sistema sanitario nazionale con una lenta agonia. Da anni infatti i nostri legali denunciano un errato calcolo del fabbisogno e di posti messi a bando. Denunce a cui sono seguite anche quelle delle associazioni di categoria che hanno stimato un ammanco di oltre 25mila medici entro il 2021. Gap che raddoppierà se la stima arriva al 2025.
Quella portata avanti dallo Studio legale Leone-Fell è stata una vera e propria battaglia di civiltà che ha portato all’attivazione di class-action, ricorsi collettivi, ricorsi individuali, esposti in procura e che ha dato molti frutti, al di là dei singoli ingressi in Medicina. Chiediamo non solo più posti per gli aspiranti studenti di medicina ma anche un maggior numero di borse di studio per gli specializzandi e migliori condizioni per i medici già a lavoro. Chiediamo insomma più investimenti da parte dello Stato in ogni meccanismo di un settore nevralgico per la vita di tutti, ogni giorno.
Già lo scorso anno abbiamo ottenuto un primo riscontro positivo con la richiesta da parte dei giudici del Consiglio di Stato, il massimo organo di giustizia amministrativa, di maggiori delucidazioni da parte del Miur sul calcolo del fabbisogno. Nello stesso provvedimento, oltre all’accoglimento del ricorso, si enunciavano anche in maniera ampia e approfondita i principi ai quali il Ministero avrebbe dovuto attenersi. Ma il Miur ha sempre disatteso tali richieste, trincerandosi dietro sterili risposte.
È grazie al lavoro svolto dal nostro Studio che si sono accesi i riflettori sull’errato calcolo del fabbisogno, sull’errata formulazione dei quesiti e sul fatto che non fossero originali, bensì copiati da eserciziari in commercio, sui sistemi di sicurezza inefficienti e sull’uso di smartphone e altri dispositivi connessi a Internet durante i test. Un lavoro costante, duro, affrontato con dedizione e responsabilità da parte di chi sa che è anche dal proprio operato che dipende il futuro di migliaia di ragazzi e professionisti.
Per primi abbiamo studiato un’azione in grado di fare immatricolare studenti di altre facoltà a Medicina (e non solo) senza passare dai test d’accesso, usufruendo di centinaia e centinaia di posti rimasti vacanti e che altrimenti sarebbero andati perduti. Già più di 20 studenti si sono effettivamente immatricolati e un centinaio sono in attesa di un provvedimento che consenta loro a breve di proseguire gli studi nella facoltà che desiderano.
Oggi arriva l’ennesima conferma che la strada è quella giusta. Il Consiglio di Stato non solo ha accolto nuovi ricorsi, confermando ancora una volta l’errato calcolo del fabbisogno e del numero dei posti da mettere a bando, ma è andato oltre affermando, per la prima volta, anche quanti studenti in più possono immatricolarsi a Medicina, rispettando comunque le capacità ricettive degli atenei e la qualità della formazione e garantendo il diritto allo studio e il futuro diritto alla salute di tutti i cittadini. Questo è tutto quello che conta e quello per cui continuiamo a lottare fra le aule di tutta Italia.
Leggi la decisione contenuta nel decreto
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03/10/2019