Tar e Consiglio di Stato riscrivono i margini entro cui accedere a Medicina, ad anni successivi al primo senza test d’accesso!
Con due recenti pronunce, il Consiglio di Stato dapprima ed il TAR dopo hanno accolto le nostre istanze e nominato il commissario ad acta per la rideterminazione dei posti disponibili, propedeutici all’immatricolazione del ricorrente. Decisioni determinanti che sanciscono la possibilità degli atenei di immatricolare fino a quando il MIUR non provvede a rideterminare il fabbisogno.
In particolare, i Giudici amministrativi hanno annullato i provvedimenti di determinazione dell’offerta formativa che il Ministero e le Università a causa di un’istruttoria scorretta avevano redatto non utilizzando, però, tutti i posti disponibili e falsando, pertanto, l’offerta formativa ai fini dell’accesso programmato nazionale ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. In conseguenza del predetto annullamento, i Giudici amministrativi, fra gennaio e febbraio scorso, hanno disposto l’iscrizione di decine di studenti al secondo anno del corso di Laurea per l’anno accademico 2019/2020 con diritto a seguire le lezioni e sostenere i relativi esami.
Ebbene, l’errato calcolo del fabbisogno al primo anno si ripercuote a cascata anche su tutti gli altri anni e, pertanto, gli atenei devono immatricolare ad anni successivi al primo, a seguito di istanza, anche in assenza di pubblicazione di bandi per trasferimenti o bandi a zero posti che risultano dunque illegittimi.
Un’apertura questa che potrà restare in vigore fino a quando l’amministrazione non provvederà a effettuare un corretto calcolo del fabbisogno e una conseguente equa rideterminazione dei posti da mettere a bando.
È dunque possibile presentare istanza di immatricolazione a Medicina, ad anni successivi al primo senza test, anche in assenza di bandi pubblicati.
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24/02/2021