Come abbiamo già visto, ogni anno il Miur, con apposito decreto stabilisce le modalità con cui dovranno (anzi dovrebbero) essere redatti i quiz d’accesso a Medicina.
Il Miur, pertanto, individua nel Cineca il “soggetto con comprovata competenza in materia” affidandogli il compito di redigere il questionario. Il Cineca è l’unico consorzio italiano che unisce 70 università e 8 enti di ricerca e ricopre il ruolo di massimo ente di ricerca italiano. Incredibilmente, sia nel 2016 che nel 2017 si è dichiarato, però, incompetente a redigere 60 banali domande per ragazzi neo diplomati.
L’ente di ricerca, infatti, ha ritenuto imprescindibile il coinvolgimento di un ente privato – pagato profumatamente dai contribuenti, attraverso un affidamento ad evidenza pubblica – per la produzione dei quesiti.
Il sol fatto che il Cineca abbia preferito coinvolgere una società privata sembra strano. La stranezza è diventata farsa quando lo studio ha scoperto che i test del 2016 e del 2017 sono stati copiati integralmente da eserciziari prodotti dalle stesse case editrici. Probabilmente un caso, che però ha portato a due risultati: il primo, l’aver avvantaggiato tutti gli studenti che hanno acquistato i manuali editi da quelle case editrici; il secondo, è l’aver ingenerato negli studenti la convinzione che per superare il test sarebbe necessario acquistare eserciziari editi da determinate case editrici.
Analizzando la catena di produzione, il dubbio sorge spontaneo: l’azienda privata incaricata di redigere i quiz nel 2016 e 2017, perché ha deciso di copiarli dagli stessi eserciziari?
Tale quesito è stato oggetto di un esposto all’Anac, un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e perfino un’interrogazione parlamentare.
Nel mentre, nonostante le nostre denunce, tanto il Miur quanto il Cineca hanno difeso il proprio operato ritenendo la mancata originalità dei questionari non decisiva per selezionare i più meritevoli.
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08/05/2024