Con il decreto Cura Italia il Governo ha riconosciuto in favore di dei professionisti iscritti alla gestione separata INPS un’indennità per il mese di marzo e di aprile pari a 600 euro.
Secondo quanto previsto dalla disposizione, ai fini dell’erogazione del relativo contributo, l’INPS avrebbe dovuto accertare solo ed esclusivamente la presenza dei requisiti predetti. Nonostante la chiarezza del dettato normativo e della volontà legislativa ad esso sotteso, l’INPS ha arbitrariamente subordinato l’erogazione dell’indennità alla previa verifica della regolarità contributiva, circostanza mai presa ad oggetto dal decreto.
L’istituto, dunque, in modo del tutto illegittimo si è arrogato un potere di controllo che la legge, nel caso in esame, non gli ha conferito. A causa della limitazione arbitrariamente introdotta, migliaia di professionisti si sono visti respingere la domanda correttamente inoltrata in modalità telematica, entro le relative scadenze.
Tale rigetto è a nostro avviso illegittimo poiché lo stesso risulta fondato su un requisito non previsto dalla norma. Per tale ragione, al fine di tutelare il diritto di tutti i professionisti ad ottenere l’indennità spettante, abbiamo attivato una class action con la quale tuteleremo le ragioni di tutti gli interessati.
La presentazione del ricorso dinanzi l’Autorità giudiziaria competente sarà preceduta da un tentativo di risoluzione stragiudiziale della controversia che potrebbe consentire a tutti gli aderenti all’azione collettiva un rapido ristoro delle proprie ragioni.
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11/06/2020