Banditi meno posti di quelli previsti dal Ministero, posti che dunque tornano a essere disponibili. Nello specifico, per l’anno accademico 2018/2019 dal D.M. di programmazione i posti previsti erano infatti 890, a fronte dei 759 realmente banditi (con immotivato abbattimento di ben 131 posti).
Anche per l’anno accademico 2019/2020 il fabbisogno stimato era di 905 posti, a fronte dei consueti 759 banditi (con immotivato abbattimento di ben 146 posti).
Anche il TAR Lazio si è espresso in tal senso, confermando la vacanza di posti. Il provvedimento veniva motivato in questi termini: “[…] Ritenuto pertanto che nel D.M. di programmazione si ammette che l’offerta formativa deliberata dagli Atenei – con espresso riferimento ai parametri di cui all’articolo 3, comma 2, lettere a), b), c) della legge 2 agosto 1999, n.264 per il corso di laurea magistrale a ciclo unico in veterinaria – è pari a 890 posti, pur essendosene messi a concorso, tuttavia, solo 759; Considerato che tale riduzione di posti, pur in base ad una sommaria delibazione propria della fase cautelare, appare priva di motivazione e che la ricorrente, in mancanza di tale riduzione, sarebbe stata utilmente collocata tra i primi 890 candidati….” il decreto veniva confermato in sede collegiale.
Pertanto, trattandosi di posti per il II e III anno, è possibile inoltrare istanza per richiedere l’immatricolazione ad anni successivi al primo al corso di laurea per Veterinaria, senza test d’accesso, per tutti coloro che provengono da corsi di laurea affini.
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02/05/2024