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Riconoscimento titolo estero, come ottenerlo

riconoscimento titolo estero, medici di diversa nazionalità in piedi all'interno di una sala

Sei un professionista sanitario con qualifica conseguita all’estero e non hai ancora il riconoscimento del titolo di studio da parte del Ministero della Salute?

Non ti preoccupare, è ancora in vigore la normativa eccezionale che ti consente di esercitare temporaneamente l’attività sanitaria, fino al 31 dicembre 2025, in deroga alle norme sul riconoscimento.
E, infatti, al fine di fronteggiare la grave carenza di personale sanitario e socio-sanitario nazionale,lo Stato italiano ha autorizzato tali procedure eccezionali – che non esentano dall’ottenere il riconoscimento ministeriale – così che ogni Regione disciplina la propria procedura di reclutamento temporaneo e le modalità per poter esercitare l’attività lavorativa in deroga, in via autonoma o dipendente presso Aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale, nonché, strutture private, sanitarie e sociosanitarie, accreditate e convenzionate con il SSR.

Come riconoscere un titolo di studio estero in Italia

Se possiedi un titolo non abilitante conseguito all’estero, hai la possibilità di richiedere il riconoscimento del tuo titolo accademico presso tutte le Università e gli Istituti di istruzione universitaria italiani.

Per ottenere l’equipollenza di titolo di studio estero, è necessario seguire la procedura di riconoscimento dei titoli accademici esteri. Questa procedura mira a garantire che il titolo accademico ottenuto all’estero abbia validità legale in Italia.

La procedura di riconoscimento del titolo accademico estero in Italia ha lo scopo di:

  • Accedere a un corso o proseguire gli studi (lauree, master universitari, dottorati);
  • Ottenere l’abbreviazione di carriera e/o il riconoscimento di periodi di studio o crediti;
  • Conseguire il titolo italiano corrispondente (riconoscimento totale o equipollenza).

In ogni caso, devi rivolgerti alle università italiane per avviare la procedura. Di solito, la valutazione accademica del titolo estero è affidata al Consiglio del corso di studio dell’università italiana.

Tuttavia, è importante notare che potrebbero esistere accordi bilaterali specifici tra due paesi per l’equipollenza dei rispettivi titoli. Ad esempio, l’Italia e l’Austria seguono procedure semplificate o addirittura automatiche per il riconoscimento dei titoli accademici.

Quali titoli di studio sono riconosciuti in Italia?

L’articolo 2 della Legge 148 del 2002 stabilisce che “La competenza per il riconoscimento dei titoli di studio stranieri, ai fini dell’accesso all’istruzione superiore, del proseguimento degli studi universitari e del conseguimento dei titoli universitari italiani, è attribuita alle Università ed agli Istituti di istruzione universitaria, che la esercitano nell’ambito della loro autonomia e in conformità ai rispettivi ordinamenti, fatti salvi gli accordi bilaterali in materia”.

Tuttavia, i titoli di studio ottenuti all’estero non hanno automaticamente valore in Italia e devono essere valutati caso per caso. Pertanto, ogni singola Università italiana ha il diritto e l’obbligo di stabilire le modalità di riconoscimento dei titoli accademici ottenuti presso Università straniere per l’accesso, il proseguimento e il conseguimento dei titoli di studio italiani.

Quanto tempo occorre per il riconoscimento del titolo estero?

Per la presentazione della domanda non ci sono particolari vincoli temporali da rispettare.
I termini del procedimento possono andare dai 50 giorni, per la procedura ordinaria ai 150 giorni, per la procedura aggravata, che prevede una richiesta di parere ed eventuali prove integrative da parte delle Istituzioni scolastiche.

Cosa si intende per equipollenza?

L’equipollenza è il procedimento con cui un titolo di studio conseguito all’estero viene dichiarato corrispondente a un titolo italiano.

Verificare l’equipollenza e l’equiparazione tra titoli italiani significa individuare un’equivalenza tra titoli di studio accademici conseguiti secondo ordinamenti differenti (ad esempio: laurea di primo livello, laurea specialistica, laurea magistrale, a ciclo unico e così via). Negli ultimi anni, infatti, il sistema universitario ha subito diverse modifiche che hanno influito soprattutto sulla denominazione dei titoli di studio, per cui non sempre è automatico identificare il titolo equipollente rispetto a quello posseduto. Chi, ad esempio, desidera partecipare a un concorso pubblico, deve preliminarmente valutare l’equipollenza o l’equiparazione del proprio titolo per stabilire la propria idoneità a partecipare alla selezione.

Il Ministero dell’Istruzione e del merito stabilisce, tramite criteri e riferimenti normativi specifici, l’equipollenza e l’equiparazione tra titoli in modo univoco e facilmente consultabile, al fine di evitare errori e omissioni. La tabella allegata al Decreto interministeriale del 9 luglio 2009 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 ottobre 2009, elenca i possibili titoli di base richiesti dai concorsi pubblici, per i quali la laurea è equipollente. Si precisa che l’equipollenza non è reciproca, ma “a senso unico”, quindi un titolo può essere equipollente a un altro, ma non viceversa.

A cosa serve l’equipollenza?

L’equipollenza permette la continuazione del percorso di studi a un livello superiore. permette l’ammissione a concorsi pubblici ed esami di Stato e permette l’accesso a ordini professionali.

Come ottenere l'equipollenza dei titoli esteri

Per richiedere l’equipollenza o l’equivalenza del titolo estero in Italia, è necessario presentare un’istanza formale e la documentazione richiesta per ottenere un decreto accademico. Questo processo richiede una valutazione approfondita del titolo estero e una comparazione dettagliata del percorso di studi con quello italiano corrispondente.

Cosa è la dichiarazione di valore e come farla?

La ”Dichiarazione di Valore” è un documento che attesta il valore di un titolo di studio conseguito all’estero. Scritta in lingua italiana, è rilasciata dalle ambasciate o dai consolati italiani all’estero “competenti per zona”, ovvero che si trovano più vicini alla sede dell’ente che ha rilasciato il titolo straniero.

Tra i Paesi che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961 è in uso l’Apostille e sostituisce, solo tra essi, la legalizzazione. Ogni Paese aderente indica quali sono le autorità competenti a rilasciarla. La “Apostille” non è necessaria quando il Paese da cui proviene l’atto straniero ha aderito ad una convenzione internazionale che la esclude. Clicca qui per consultare l’elenco degli Stati aderenti e le autorità competenti a rilasciare l’Apostille.

La Dichiarazione di Valore va richiesta allo Sportello di Cancelleria consolare direttamente dall’interessato,previo appuntamento on line. La richiesta della dichiarazione di valore può essere fatta esclusivamente presso le Rappresentanze italiane all’estero, ambasciate e consolati, più vicini alla città in cui si trova l’istituzione che ha rilasciato il titolo di studio.

riconoscimento titolo accademico, studenti di diversa nazionalità ridono, con appunti sparsi su un tavolinetto

Riconoscimento laurea estera in Italia

La procedura di riconoscimento del titolo accademico ha l’obiettivo di rilasciare un provvedimento che abbia lo stesso valore legale di un titolo italiano finale, analizzando in modo dettagliato i titoli accademici esteri per verificare se corrispondono in termini di livello, anni di studio e contenuti a un titolo italiano equivalente.

I titoli di studio conseguiti all’estero, in effetti, non hanno valenza automatica in Italia, ma devono essere valutati caso per caso.  Ciò sta a significare che, le singole Università italiane, hanno il diritto (e l’obbligo) di stabilire le modalità di riconoscimento del titolo accademico conseguito presso un’Università straniera, ai fini dell’accesso, del proseguimento e del conseguimento dei titoli di studio italiani.

Per richiedere il riconoscimento di un titolo accademico estero, ci sono alcune condizioni da soddisfare:

  • il titolo deve essere stato rilasciato all’estero da un’università o da un’altra istituzione di livello universitario o superiore che faccia parte del sistema educativo del paese;
  • deve essere un titolo finale di terzo ciclo riconosciuto nel paese di provenienza;
  • l’ateneo individuato deve avere un corso di studio comparabile a quello svolto all’estero.

Un organo accademico valuta in modo autonomo e caso per caso il contenuto degli studi e gli esami sostenuti, confrontandoli con il corso di laurea italiano di riferimento. Il riconoscimento non è sempre automatico: l’università può richiedere di integrare il percorso di studi con altri esami o presentare elaborati finali per colmare eventuali lacune.

La decisione finale può essere di tre tipi:

  • riconoscimento,
  • non riconoscimento,
  • riconoscimento a condizione che si colmino le parti mancanti eventualmente rilevate anche attraverso il superamento di prove ulteriori.

Chi può ottenere il riconoscimento della laurea estera in Italia

Possono richiedere il riconoscimento del titolo accademico sia i cittadini dell’Unione Europea che  quelli extra-UE, a patto che abbiano conseguito un titolo di studi superiore universitario o presso un ente parauniversitario riconosciuto.

La richiesta va presentata presso un’università scelta dal richiedente, che deve informarsi sulla modalità, le scadenze, i moduli e la documentazione da allegare presso la segreteria o sul sito web dell’università.

Come riconoscere un dottorato di ricerca

Nel caso in cui hai conseguito un dottorato di ricerca all’estero e vuoi ottenere il riconoscimento in Italia puoi effettuare la richiesta di riconoscimento del titolo accademico, conseguito all’estero, presso tutte le Università e gli Istituti di istruzione universitaria italiane.

Ai sensi dell’art. 2 della Legge 148 del 2002 la competenza per il riconoscimento dei cicli e dei periodi di studio svolti all’estero e dei titoli di studio stranieri, ai fini del conseguimento dei titoli universitari italiani, è attribuita alle Università che la esercitano nell’ambito della loro autonomia e in conformità ai rispettivi ordinamenti, fatti salvi gli accordi bilaterali in materia.

L’applicazione dell’articolo 2 della Legge 148/2002 anche ai titoli di Dottorato introduce nuove prospettive non solo in merito al soggetto responsabile per tali procedure, responsabilità che passa dal Ministero alle Università, ma inserisce il riconoscimento per finalità accademiche dei dottorati esteri all’interno delle procedure e dei principi dettati dalla Convenzione di Lisbona, superando il concetto di “equipollenza”, abrogato dall’articolo 9 della stessa Legge 148 e non più in vigore secondo quanto stabilito dal precedente articolo 74 del DPR 382/80, e passando a quello di riconoscimento finalizzato anche in tale settore.

In particolare, la procedura di riconoscimento del titolo estero ai fini del conseguimento del Dottorato di Ricerca in Italia può produrre i seguenti risultati:

  • il rilascio diretto del corrispondente titolo italiano di Dottorato di Ricerca;
  • il rilascio condizionato al conseguimento del corrispondente titolo italiano di Dottorato di Ricerca tramite l’obbligo di colmare requisiti di natura accademica richiesti da parte della istituzione della formazione superiore;
  • il diniego al riconoscimento del titolo estero nel caso di “differenza sostanziale”.

Tuttavia, anche nel caso in cui il titolo di dottorato estero non contenga tutte le caratteristiche indicate dall’Ateneo ai fini del rilascio diretto, l’Ateneo che valuta il dottorato estero potrebbe richiedere al titolare del titolo estero di colmare alcuni requisiti meramente di natura disciplinare.

Ai fini della valutazione del titolo estero di dottorato per il rilascio del titolo italiano di Dottorato di Ricerca il titolo estero dovrà rispettare determinate caratteristiche e la relativa richiesta dovrà essere inoltrata alle Università secondo le modalità ed entro i termini indicati nei rispettivi Regolamenti di Ateneo.
Ogni Ateneo richiede una documentazione specifica e prevede un arco temporale diverso per l’inoltro della richiesta di riconoscimento del dottorato di ricerca.

Gli adempimenti da effettuare, le tempistiche entro le quali avviare la procedura e i documenti da produrre non sono sempre di facile intuizione e variano da Ateneo ad Ateneo.

riconoscimento titolo estero, infermieri di diversa nazionalità con donna in primo piano

Riconoscimento titolo estero professioni sanitarie

Per ottenere il riconoscimento del titolo professionale conseguito all’estero, è necessario al Ministero della Salute, insieme a tutti i documenti necessari, in originale o copia autentica, con apostille e traduzione in italiano. La procedura può risultare complessa, ma è importante presentare tutti i documenti richiesti per evitare ritardi nella procedura o addirittura un esito negativo.

Il Ministero esaminerà la tua richiesta con attenzione e, se completa di tutti gli allegati richiesti, entro quattro mesi potrebbe emettere uno dei seguenti provvedimenti:

  • decreto di riconoscimento, se il tuo titolo di studio soddisfa i requisiti minimi di formazione;
  • decreto di riconoscimento subordinato al superamento di una misura compensativa, ovvero, un esame o un tirocinio per integrare specifici ambiti disciplinari;
  • provvedimento di diniego, che ti impedirà di lavorare come professionista sanitario in Italia.

Chi può ottenere il riconoscimento del titolo estero in italia?

Possono ottenere il riconoscimento del titolo estero, tutti i professionisti che hanno conseguito un titolo abilitante allo svolgimento della professione (medici, infermieri, odontoiatri, veterinari, logopedisti, fisioterapisti, ma anche architetti, ingegneri, psicologi, ecc.). Possono altresì richiedere e ottenere il riconoscimento anche coloro che hanno conseguito un titolo di studi che dà diritto all’accesso agli esami di abilitazione.

Per i titoli professionali (come a esempio infermiere, medico, architetto, psicologo) l’iter va attivato tramite un’apposita istanza al Ministero competente. A seconda del profilo e del Paese in cui è stato conseguito il titolo bisogna allegare un determinato tipo di documenti. Il Ministero ha l’obbligo di rispondere entro tre o quattro mesi a seconda dei casi.

Dal momento che la procedura non è per nulla semplice, da tempo, forniamo un servizio di consulenza apposito per aiutare gli italiani che hanno conseguito un titolo all’estero o gli stranieri già residenti in Italia e non, ad ottenere quello che desiderano: lavorare in Italia svolgendo la professione per cui hanno studiato in un altro Paese.

Il caso degli infermieri tunisini

Nei mesi scorsi, alcuni infermieri tunisini hanno contatto il nostro Studio legale poiché il Ministero aveva rigettato la loro domanda di riconoscimento del titolo, motivando il rigetto con un’insufficiente monte ore di studio e tirocinio.

Per ottenere il riconoscimento del titolo gli infermieri avevano ampiamente superato le 4.600 ore e i tre anni di studio e formazione necessari per ottenere il riconoscimento del titolo, in quanto anche l’esperienza lavorativa svolta va considerata ai fini del monte ore necessario.

Il nostro staff legale è riuscito dunque a confutare la tesi del Ministero, obbligandolo a rilasciare il riconoscimento del titolo vincolandolo alla misura compensativa di una semplice prova attitudinale e senza richiedere alcun ulteriore tirocinio formativo.

Come presentare la domanda

La domanda va presentata in lingua italiana al Ministero competente, e vanno indicati: indirizzo (residenza e domicilio, se diverso), recapito telefonico ed eventuale mail, oltre ad altre informazioni relative al titolo stesso, come ad esempio, se è abilitante o meno. 

È inoltre necessario produrre una dichiarazione che certifichi il possesso, da parte dell’interessato, di tutti i requisiti per l’accesso alla professione nel nostro Paese; tale certificazione potrà essere rilasciata dall’autorità nazionale competente in materia di riconoscimento dei titoli professionali, oppure dall’ordine professionale di riferimento. In alternativa, è possibile produrre una dichiarazione di valore rilasciata dalla autorità diplomatica o consolare italiana nel Paese di appartenenza. Alla domanda vanno anche allegati tutti i documenti richiesti.

I titoli di studio e professionali di cui si chiede il riconoscimento possono essere presentati in originale o in copia autentica di originale che risulti già legalizzata a cura della competente Rappresentanza diplomatica o consolare italiana nel Paese in cui è stato formato il documento, salvi i casi di esonero previsti da accordi e convenzioni
internazionali.

 

Riconoscimento titolo estero, docente straniera in primo piano con libro in mano e lavagna sullo sfondo

Riconoscimento professione docente

Per insegnare in Italia, dopo aver conseguito il titolo abilitativo all’estero, bisogna attivare un procedimento di riconoscimento: il Ministero dell’Istruzione deve riconoscere i titoli professionali entro 4 mesi (120 giorni) dalla presentazione della documentazione, ma purtroppo tali tempistiche non vengono rispettate. I docenti in attesa di riconoscimento possono comunque iscriversi nelle Gps, Graduatorie provinciali supplenze,ma non possono ottenere l’assunzione senza previo riconoscimento.

Chi può ottenere il riconoscimento del titolo estero?

Possono ottenere il riconoscimento del titolo estero, tutti i docenti che hanno conseguito il titolo per l’abilitazione all’insegnamento o la specializzazione sul sostegno all’estero, in Europa o in Paesi extra UE. 

Riconoscimento professione docente spagnolo o rumeno

Nei mesi scorsi, l’Adunanza Plenaria è intervenuta sul riconoscimento dei titoli di abilitazione all’insegnamento o specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero. l’Adunanza ha specificato che il riconoscimento dalla direttiva 2005/36/CE, dando seguito a quanto predisposto dai Trattati europei, si propone di «facilitare il riconoscimento reciproco dei diplomi, dei certificati ed altri titoli stabilendo regole e criteri comuni che comportino, nei limiti del possibile, il riconoscimento automatico di detti diplomi, certificati ed altri titoli» (A.P. 18/2022).

In altri termini, nel valutare le istanze di riconoscimento, il Ministero dell’istruzione non può fermarsi ai risultati delle interlocuzioni con le autorità competenti degli Stati Membri di origine, ma deve necessariamente svolgere un’approfondita istruttoria sulla specifica formazione conseguita dal docente, in termini qualitativi e quantitativi.

In particolare, tali principi fanno riferimento ai titoli conseguiti in Romania e Bulgaria, ma possono perfettamente applicarsi anche ai titoli conseguiti in Spagna. Com’è noto, infatti, i docenti che hanno conseguito il titulo proprio in Spagna hanno fino ad ora incontrato difficoltà a ottenere il riconoscimento, atteso che il Ministero ha emesso provvedimenti di rigetto fondati unicamente sulla dichiarazione emessa dalle Autorità spagnole circa il valore non abilitante in Spagna.

Tempi troppo lunghi l’UE bacchetta l’Italia

Circa 7mila insegnanti stanno ancora aspettando il riconoscimento del loro titolo di insegnamento o specializzazione su sostegno ottenuti all’estero. La Commissione europea ha chiesto all’Italia di accelerare la procedura di riconoscimento dei titoli. Il danno è notevole perché i docenti non possono ottenere incarichi finché non avranno il riconoscimento definitivo del loro titolo.

Cosa fare se il Ministero non accetta la tua domanda

Capita spesso che il Ministero rigetti l’istanza di riconoscimento del titolo senza una precisa motivazione. In questi casi è possibile contestare il rigetto e obbligare il Ministero a valutare nuovamente l’istanza presentata. Negli ultimi anni abbiamo ottenuto tantissimi provvedimenti positivi di annullamento dei provvedimenti di rigetto che nella maggior parte dei casi risultavano illegittimi e immotivati.  Il nostro staff specializzato in riconoscimento titoli ha aiutato migliaia di professionisti a raggiungere l’obiettivo in tempi certi, contestando le obiezioni del Ministero.

È il caso di un igenista dentale che aveva conseguito il titolo  in Spagna. Per ottenere il riconoscimento del titolo in Italia si è rivolto direttamente al nostro Studio legale che ha seguito l’iter per la presentazione dell’istanza, riducendo ogni possibilità di errore. Grazie al nostro intervento, il Ministero ha rilasciato il riconoscimento in un poco più di un mese.

 

Ricorso avverso il silenzio inadempimento

Se il Ministero non risponde entro 120 giorni, sull’istanza presentata si formerà il cosiddetto “silenzio inadempimento”. Per non perdere la possibilità di ottenere il riconoscimento il Docente dovrà quindi presentare Ricorso entro l’anno successivo.

Questo Ricorso permette al Giudice di obbligare il Ministero a rispondere sull’istanza di riconoscimento in tempi brevi. Il nostro studio ha sempre ottenuto risultati positivi in sede di ricorso avverso il silenzio, consentendo ai Docenti di conseguire così il provvedimento sperato.

Con una serie di recenti sentenze, è intervenuto anche il TAR Lazio a sanzionare il comportamento illegittimo – in quanto tardivo – del Ministero, che lascia i procedimenti di riconoscimento dei titoli pendenti per svariati anni, così provocando un danno inestimabile nella progressione di carriera dei docenti interessati.

 

In particolare, il Tar Lazio ha accolto con Sentenza in fase cautelare i ricorsi avverso il silenzio dei docenti, nostri ricorrenti, riconoscendo l’inequivocabile sussistenza del requisito di urgenza e di estrema necessità dei docenti di concludere il procedimento di riconoscimento nel più breve tempo possibile.

 

Riconoscimento subordinato ad eccessive misure compensative

Il Ministero può subordinare il riconoscimento del titolo all’espletamento di misure compensative come tirocini o esami aggiuntivi. Nella maggior parte dei casi, queste misure risultano essere eccessive ed è dunque possibile contestarle tramite Ricorso.

Negli ultimi anni, abbiamo ottenuto centinaia di provvedimenti grazie ai quali le misure compensative eccessive e illegittime sono state annullate o ridotte. È il caso di una farmacista che aveva conseguito il titolo di studi in Serbia e voleva poter spendere la propria laurea abilitante in Farmacia anche in Italia, ma il ministero della Salute le ha comunicato che il riconoscimento del suo titolo sarebbe stato subordinato a una misura compensativa. Il nostro staff specializzato in riconoscimento titoli ha così proposto ricorso al Tar per chiedere il riconoscimento del titolo senza alcuna misura compensativa. I giudici hanno accolto il ricorso, ritenendo fondate le nostre tesi.

O ancora, il caso dei docenti abilitati in Romania a cui il Ministero aveva sottoposto il riconoscimento a un tirocinio aggiuntivo di 600 ore. I giudici hanno accolto il ricorso, annullando il percorso formativo compensativo.

Tra gli altri casi, anche quello degli odontoiatri abilitati all’Apollonia di Iasi, in Romania. Il Ministero aveva subordinato la richiesta all’espletamento di misure compensative illegittime. Il Consiglio di Stato, confermando le nostre tesi, ha accolto il nostro ricorso e disposto la riesamina della pratica ai fini del riconoscimento del titolo.

Le nostre vittorie

Riconoscimento titolo estero, vittoria per un’infermiera filippina

Gli avvocati Margherita Piscitello, Simona Fell e Marta Di CaccamoUn’infermiera che aveva conseguito il proprio titolo professionale nelle Filippine, suo Paese di origine, aveva deciso di trasferirsi in Italia. Ha presentato autonomamente al Ministero della Salute apposita istanza di riconoscimento del proprio titolo estero e, dopo la “Comunicazione dei motivi ostativi”, le ha comunicato il rigetto dell’istanza, spiegando che il suo percorso di studio non raggiungeva il numero delle ore minimo previsto dalla normativa italiana ed europea.

Ritenendo di aver subito un’ingiustizia, si è rivolta al nostro Studio legale. Il nostro team di esperti ha contestato il rigetto e i giudici del Tar hanno accolto il ricorso, obbligando il Ministero a rivedere la propria posizione e a riconoscere il titolo della nostra ricorrente!

Guarda il video!

Un’infermiera colombiana, grazie al nostro aiuto, ha ottenuto il riconoscimento del titolo estero senza misure compensative. In questo video, ci racconta la sua esperienza.

 

Riconoscimento titolo estero, rivalutato monte ore per un odontoiatra rumeno!

Un odontoiatra aveva svolto il proprio percorso professionale integralmente in Romania, presso l’università Apollonia di Iasi e, in tali casi, l’amministrazione dovrebbe applicare il “regime automatico di riconoscimentosenza attribuire alcuna misura compensativa, a fronte della semplice presentazione dell’istanza di riconoscimento e di tutta la documentazione a supporto.

Tuttavia, nonostante la corretta presentazione dei documenti necessari, il nostro cliente ha ricevuto un provvedimento che ha subordinato il riconoscimento del suo titolo alla misura compensativa di un tirocinio della durata di 18 mesi o la prova attitudinale su 5 ambiti disciplinari, senza alcuna istruttoria.

Noi siamo riusciti a ottenere non solo che il Giudice amministrativo obbligasse l’amministrazione a un nuovo esame della domanda non correttamente valutata ma, soprattutto, a far ottenere al nostro cliente il pieno riconoscimento, senza misure compensative e la diretta iscrizione all’albo italiano!

Se anche tu hai conseguito il titolo professionale di odontoiatra in Romania e hai ottenuto un provvedimento di attribuzione di misure compensative senza alcuna motivazione, non esitare a contattarci.

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Chi siamo

Lo studio legale Leone-Fell & C. da oltre 8 anni è al fianco dei suoi clienti per combattere le ingiustizie e le scorrettezze che spesso commette la Pubblica Amministrazione.

Per noi la tutela dei diritti significa avere ben presente da quale parte della “barricata” è necessario stare. Stiamo dalla parte di chi ha subito un torto, di chi insegue i silenzi di una burocrazia sorda e inadeguata, di chi si vede negare un proprio diritto a causa di una procedura profondamente viziata. Siamo al fianco anche di chi non può coronare il proprio sogno a causa di un diritto che resta lettera morta.

Innovazione, etica e tutela dei diritti sono diventati per noi un “mantra” quotidiano ed è grazie a ciò che il nostro gruppo di lavoro, in poco tempo, è diventato uno dei massimi protagonisti nel panorama del diritto amministrativo italiano. Nel corso degli ultimi anni abbiamo aiutato migliaia di clienti a raggiungere il loro obiettivo.



09/08/2023

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